Ristorante a conduzione familiare, semplice e accogliente. Lo staff, 100% coreano, è composto dai due genitori (la mamma in sala e il papà in cucina) e il figlio con la passione per la cucina. Dopo una breve esperienza al padiglione coreano durante l’Expo hanno deciso di lanciarsi in questa nuova avventura. Ci mettono il cuore e si vede. 

Qualità: ingredienti semplici ma buoni, sospettiamo che una o due portate non siano preparate al momento ma congelate (vedi Gun Mandu) Da provare la frittata Haemul Jeon, il pollo fritto e spaghetti di fecola di patate/Giapce

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Autenticità: la proposta gastronomica è super autentica, meno la location ma chi se ne frega

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Vini e birre: birre coreane e no, pochi vini. Disponibili: Makkoli (riso fermentato), Soju (distillato di riso), Mac hwa soo (vino di prugna) e Hwayo (liquore a base di riso)

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Servizio: cortese e attento

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Location: accogliente e semplice, una piccola trattoria in Porta Venezia

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Prezzo: medio basso (50 euro in due compresa una bottiglia di Soju (molto basic)